Si è aperta la IV edizione dell’evento che proseguirà fino a dicembre con una lunga programmazione
Un avvio di grande impatto per il Globo Teatro Festival – Connessioni periferiche, promosso e organizzato a Reggio Calabria da Officine Jonike Arti e diretto da Maria Milasi e Americo Melchionda.
Il 17 e il 18 settembre scorsi si sono svolti presso il Parco Ecolandia i primi tre spettacoli dell’evento, che nella sua IV edizione si pone l’obiettivo di mettere in relazione tutto il territorio cittadino attraverso il teatro. Spettacoli, performance, incontri e workshop animeranno, infatti, le periferie cittadine, in location inedite, coinvolgendo un pubblico variegato che si accosterà alle emozioni del teatro attraverso proposte diverse e originali.
Il primo appuntamento del Festival è stato sabato 18 con “Esperanto”, della compagnia Errante Persona. La bellissima voce di Damiana Leone, che ne ha curato anche la regia e la drammaturgia, insieme a Michele Bucciarelli alla chitarra e Valerio Cordaro al contrabbasso, ha incantato il pubblico, portandolo nel cuore del Mediterraneo attraverso la forma canzone. Un intreccio di storie che parlano di partenze e ritorni, di fughe e di perdite, da Ulisse fino ai migranti dei nostri giorni, raccontate attraverso i canti della tradizione etnica italiana, spagnola, sefardita, portoghese, greca, rom, ebraica e araba: un viaggio in questo mare nostrum, luogo di incontri e di scambi, che unisce e non può dividere mai.
Domenica 19 ospiti due note e affermate compagnie calabresi. Scena Nuda ha portato la mise en espace del nuovo spettacolo “Eco e Iso”, per la regia di Filippo Gessi, con lo stesso Gessi, Teresa Timpano, Miriam Chilà e Mario Berretta. Un crudo sguardo sulle dinamiche di coppia – una giovane e una matura -, quattro personaggi prigionieri di contraddizioni, amori violenti e logorati, sopraffazione e mal sopportazione; i dialoghi serrati restituiscono l’atmosfera opprimente di quelle relazioni, soffocante come la scena in cui si svolgono, una periferia spenta, la fermata di una metropolitana sotterranea in cui i treni non passano mai.
A seguire, nella stessa sera, “Spine”, di Mana Chuma Teatro, regia di Salvatore Arena e Massimo Barilla. Uno spettacolo maturo che ha visto in scena tre formidabili attori, Stefania De Cola, Mariano Nieddu, Lorenzo Praticò, in una sorta di meta-teatro, un loop narrativo imperniato sulla grande tragedia shakespeariana, la storia di Otello, Desdemona e Jago. Sulle scene di Aldo Zucco e le musiche di Luigi Polimeni, i tre personaggi, in una locanda povera e senza avventori, sono costretti in un triangolo senza vie di uscita, i toni della farsa sapientemente calibrati per svelare a poco a poco quella che invece si presenta come la più terribile delle tragedie, perché non ha risoluzione né perdono.
Tre spettacoli diversi, che restituiscono perfettamente il progetto costituivo della rassegna. “Lo scopo di un Festival è proprio quello di presentare proposte di genere differente, molte anche sperimentali, creare occasioni in cui attori, registi, drammaturghi possano mettersi a confronto e proporre anche studi, letture sceniche, performance – ha sottolineato la direttrice Maria Milasi, attrice e regista. – Il pubblico può entrare così nel vivo del processo creativo e lasciarsi trasportare dalla magia del teatro. La sfida che ci poniamo quest’anno è di portare il teatro in posti insoliti, portarlo vicino alla gente, decentrarlo rispetto alle classiche location”.
Globo Teatro Festival – Connessioni Periferiche è infatti un evento cofinanziato tramite l’Avviso Pubblico per la Selezione di proposte progettuali e concessione di contributi a soggetti che realizzano iniziative nell’ambito del progetto “ReggioFest2022: Cultura Diffusa” – Accordo di Programma Mic – Comune capoluogo della Città Metropolitana di Reggio Calabria, per i progetti di attività a carattere professionale nel campo dello Spettacolo dal Vivo.
La programmazione prosegue sabato 24, sempre a Ecolandia, con “Re Pipuzzu fattu a manu” della compagnia Scena Verticale, di e con Dario De Luca e Gianfranco De Franco.