Lo spettacolo di Officine Jonike Arti in scena il 14 dicembre all’Auditorium Versace di Reggio Calabria
La V edizione del Globo Teatro Festival, organizzato dalla compagnia Officine Joniche Arti per la direzione artistica di Maria Milasi e Americo Melchionda, si conclude con l’ultimo importante spettacolo dedicato al più grande scrittore calabrese.
Giovedì 14 dicembre, presso l’Auditorium G. Versace del Ce.Dir, in matinée per gli Istituti superiori e in programmazione serale alle ore 21.00, andrà in scena “L’uomo è forte”, tratto dall’omonimo romanzo di Corrado Alvaro.
Una delle opere più importanti dell’intellettuale di San Luca viene proposta in una intensa trasposizione teatrale con la regia di Americo Melchionda, e interpretata dallo stesso Melchionda, Maria Milasi, Gianfranco Quero, Kristina Mravcova, Andrea Puglisi, Letizia Trunfio, per una produzione di Officine Jonike Arti.
Il romanzo, considerato precursore del noto “1984” di George Orwell, viene pubblicato per la prima volta nel 1938, e sottoposto alla censura fascista che impone il cambio del titolo (che avrebbe dovuto essere “Paura sul mondo”), e una premessa che specificasse che la vicenda era ambientata in Russia. Scritto dopo il viaggio dello scrittore nello stato sovietico e apparentemente ambientato in quel contesto, era però frutto di una profonda riflessione sulla condizione di oppressione dell’uomo sotto i regimi totalitari.
Una vicenda d’amore è al centro della narrazione. L’ingegnere Dale torna nel suo paese d’origine in cui si è consumata una lunga guerra civile, per contribuire alla costruzione del “Nuovo Mondo”. Alla stazione viene accolto da Barbara, una vecchia amica. Tra i due nasce una relazione consumata in segreto. In quel paese innominato non esiste vera libertà: una dittatura invisibile e pervasiva, la cui autorità è esercitata abilmente dagli Inquisitori, domina i pensieri degli individui, e non pretende solo sottomissione e obbedienza, ma aspira al dominio della sfera più intima delle persone, fino a plasmarne corpo, anima e coscienza. Dale e Barbara capiscono troppo tardi di essere diventati le pedine di un potere che muove le loro azioni fino alle estreme conseguenze.
L’acuta indagine storica, politica e psicologica di Alvaro viene ricostruita nell’adattamento teatrale curato da Maria Milasi, Emanuele Milasi e Americo Melchionda, che ne mette in risalto l’assoluta contemporaneità, il respiro europeo e la sensibilità alvariana che intuisce a analizza le profonde dinamiche del suo tempo.
Uno spettacolo che restituisce pienamente l’atmosfera solcata dal sospetto e dalla paura così ben descritta nel romanzo, grazie anche alle efficaci scenografie di Gabriele Lazzaro e Virginia Melis e ai costumi di Malaterra, e che vuole contribuire alla conoscenza di Alvaro, offrendo attraverso il teatro una lettura del suo complesso valore artistico e letterario, anche alle giovani generazioni.
Molto interessante e ricca questa edizione del Globo Teatro Festival, che ha proposto la drammaturgia contemporanea attraverso grandi autori del Novecento, Strindberg, Calvino, Mrożek, Valentin, la rivisitazione di grandi classici, nonché spettacoli per bambini e famiglie, in un cartellone vario che ha attraversato i diversi generi.
L’evento, che è promosso dal Comune di Reggio Calabria, nell’ambito del progetto “ReggioFest2023: cultura diffusa”, e finanziato a valere sul Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura, da settembre ha portato il teatro contemporaneo nelle periferie cittadine, coinvolgendo ampiamente scuole, associazioni e cittadinanza, e vedrà ancora alcuni momenti formativi e culturali fino alla fine di dicembre.