Lo straordinario monologo del capitano Achab nello spettacolo della XXX Stagione Teatrale della Locride
La XXX Stagione Teatrale della Locride organizzata dal Centro Teatrale Meridionale, per la direzione artistica di Domenico Pantano, riserva un altro meraviglioso appuntamento con uno dei capolavori della letteratura di tutti i tempi in una trasposizione originale.
Domenica 21 Aprile, alle ore 18.30, sul palcoscenico del Palazzo della Cultura di Locri si esibirà il grande Edoardo Siravo in Moby Dick, un testo di Massimo Vincenzi tratto dal romanzo omonimo di Herman Melville, per la messa in scena di Carlo Emilio Lerici.
Lo spettacolo – inserito nella rassegna “Locri al Teatro” – è ispirato alla indimenticabile storia, avventurosa e fantastica, del capitano Achab, comandante della baleniera Pequod, e della sua ossessione verso Moby Dick, la balena di enormi dimensioni dall’insolito colore bianco che lo ha attaccato, portandogli via una gamba. Da quel momento, lo scopo supremo della sua esistenza diventa la ricerca del “mostro bianco”, per compiere la propria vendetta e ucciderlo. Quando riuscirà a raggiungere Moby Dick, però, in un duello mortale sarà lui a perdere la vita e l’intera nave verrà distrutta.
Se nel romanzo il protagonista è il giovane marinaio Ismaele, che racconta la vicenda e il suo tragico epilogo, unico sopravvissuto al naufragio, qui è Achab a narrare in prima persona la sua storia. Un monologo appassionato che, nella riscrittura di Vincenzi, ripercorre l’intera esistenza del capitano, dall’infanzia da cui emergono i tormenti della sua anima e gli eventi traumatici, sino alla caccia finale alla mitica creatura marina; una ricerca simbolica e inafferrabile, che sembra configurare nel mostro l’idea stessa di Dio.
Edoardo Siravo, attore e regista di lungo corso protagonista del teatro italiano, è lo straordinario interprete di un personaggio intenso, titanico e allo stesso tempo umanissimo: la sua è una storia densa di una simbologia metafisica e perfettamente tragica, la contrapposizione tra la forza divina e della natura e la debolezza intrisa di arroganza del protagonista che non rinuncia mai alla sua lotta impossibile, fino ad arrivare alla morte. Lo spettacolo vuole essere un omaggio all’autore e giornalista, Massimo Vincenzi, oggi scomparso, ed è stato più volte rappresentato in vari teatri italiani.
Un evento ricco di emozioni che impreziosisce ulteriormente il programma messo a punto dal direttore artistico Domenico Pantano per la XXX Stagione Teatrale della Locride che si avvia a conclusione. “Siamo molto soddisfatti per la qualità del cartellone che abbiamo proposto tra Locri e Roccella e per la risposta del pubblico. Malgrado alcuni problemi sorti in corso, per cause non dipendenti dalla nostra organizzazione, siamo riusciti a realizzare i nostri appuntamenti senza recare grandi disagi agli spettatori. Lavorare nel teatro, ancora di più alle nostre latitudini, non è impresa facile, ma con passione, impegno e dedizione si può fare molto”, commenta Pantano.
La rassegna si svolge con il patrocinio del Comune di Roccella, del Comune di Locri e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Locri, e co-finanziata dall’Assessorato regionale alla Cultura della Regione Calabria.