Dal 19 agosto al Teatro di Segesta un’opera complessa sull’inno dell’amore impossibile
Il Centro Teatrale Meridionale porta in scena in prima nazionale, dal 19 agosto, lo spettacolo “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare, con la regia di Nicasio Anzelmo presso il Teatro Antico di Segesta nell’ambito del Festival Dionisiache 2021.
Il più importante appuntamento dedicato al Teatro ospiterà in esclusiva una produzione imponente e coraggiosa, che in un momento storico particolare si impegna a coinvolgere un grande numero di attori e maestranze; un segnale di sostegno concreto e reale a chi continua a subire quotidianamente sulla sua pelle le dure conseguenze economiche della pandemia in un settore da sempre in difficoltà.
Il C.T.M., con sede a Gioiosa Ionica, diretto dal regista e attore Domenico Pantano, conferma la grande qualità delle proprie produzioni e rassegne teatrali, distinguendosi sulla scena culturale nazionale.
“Romeo e Giulietta” traduzione e adattamento e regia di Nicasio Anzelmo è un’opera complessa, piena di fascino poetico nel raccontare quello che nei secoli è diventato l’inno dell’amore impossibile.
«La definizione di tragedia non sembra molto appropriata a un’opera il cui fascino consiste soprattutto nella suggestione poetica di brani che con la tragedia vera e propria hanno poco a che fare – sottolinea il regista Anzelmo – In realtà è la storia di un amore contrastato, come quello di tante commedie, che si conclude dolorosamente soprattutto per una serie di romanzeschi contrattempi, attribuibili a un destino particolarmente maligno». «I due eroi non hanno fatto nulla per meritarselo – continua il regista – sono vere vittime e non creature che, mosse da una qualche forma di hybris, si siano attirate una terribile punizione; sarebbe arduo trovare in loro quell’incrinatura, quel segreto senso di colpa che trasformano un individuo, cui sono capitate alcune disgrazie, in un personaggio tragico. A meno di non considerare come Hybris l’ambizioso tentativo di edificare un microcosmo dell’amore inattaccabile dalla società, dalle sue violenze e dai suoi pregiudizi». «È un amore concepito come incondizionato – conclude Nicasio Anzelmo – e che, in quanto tale, non tollera di essere confuso con il matrimonio come istituzione sociale o con la mera soddisfazione dell’istinto sessuale, additata quale meta sufficiente in sé».
In scena un cast d’eccezione, composto da Simone Coppo (Romeo), Eleonora De Luca (Giulietta) e Anna Lisa Amodio (Madonna Capuleti), Giuseppe Benvegna (Baldassarre), Camillo Marcello Ciorciaro (Padre Montecchi), Nicolò Giacalone (Mercuzio/Lo speziale), Alessandro Marmorini (Duca di Verona), Giacomo Mattia (Paride), Mimma Mercurio (Madonna Montecchi), Marco Valerio Montesano (Benvolio), Lorenzo Parrotto (Tebaldo), Matteo Munari (Gregorio/Frate Giovanni), e con Monica Guazzini (la balia), Giovanni Carta (Frate Lorenzo) e la partecipazione dello stesso Domenico Pantano (Padre Capuleti).
Lo spettacolo andrà in replica al Teatro di Segesta nei giorni 20,21,22, 25 e 26 agosto, il 27 a Catona nell’ambito del Catonateatro e il 28 agosto a Siderno.